Italian as second language: Ho capito! Non sono mica stupido!. Attività comunicativa come attività di approfondimento.
Italian as second language: Ho capito! Non sono mica stupido!
Italian as second language: Ho capito! Non sono mica stupido!
Grammatica, Riconoscimento, abbinamento, seriazione- Livello C
Osserva con attenzione le seguenti coppie di frasi.
- a. Ma perché me lo ripeti? Ho capito! Non sono stupido!
b. Ma perché me lo ripeti? Ho capito! Non sono mica stupido! - a. Sì va bene; non urlare! Non sono sordo!
b. Sì va bene; non urlare! Non sono mica sordo! - a. Sai che dopo quello che è successo Sandra non mi parla più? Non si sarà offesa?
b. Sai che dopo quello che è successo Sandra non mi parla più? Non si sarà mica offesa?
Secondo te, la particella mica, presente nelle frasi b. e non nelle frasi a., che cosa aggiunge al
significato della frase?
Fai delle ipotesi e poi confrontale con quelle fatte dai tuoi compagni.
Confrontate poi le vostre ipotesi con quelle riportate alla pagina “Soluzioni”.
Abbina le frasi della colonna A a quelle della colonna B
Osserva con attenzione le seguenti coppie di frasi.
- a. Scusa, hai una penna in più da prestarmi?
b. Scusa, hai mica una penna in più da prestarmi? - a. Scusi, potrebbe ripetere l’ultima frase?
b. Scusi, potrebbe mica ripetere l’ultima frase? - a. Non potresti darmi un mano?
b. Non potresti mica darmi un mano? - a. Non ha 5 euro da cambiare in moneta?
b. Non ha mica 5 euro da cambiare in moneta?
Secondo te, la particella mica, presente nelle frasi b. e non nelle frasi a., che cosa aggiunge al
significato della frase?
Fai delle ipotesi e poi confrontale con quelle fatte dai tuoi compagni.
Confrontate poi le vostre ipotesi con quelle riportate alla pagina “Soluzioni”.
Metti in ordine di “gentilezza” le seguenti richieste: dalla meno gentile alla più gentile.
(Indica il numero d’ordine nella colonna a sinistra)
Soluzioni
Esercizio 1.
L’uso della particella mica non è facile da spiegare.
Prendiamo la frase 1.
Immaginiamo che Luca pronunci questa frase rivolgendosi a Fabrizio.
Perché Luca è così arrabbiato?
Perché Fabrizio ha ripetuto qualcosa a Luca per l’ennesima volta. Luca pensa che questa ripetizione
dimostri che Fabrizio non ha fiducia nella sua intelligenza e pensi sia necessario ripetergli più volte la
stessa cosa; e questo lo offende.
Aggiungendo alla negazione la particella mica, è come se Luca negasse quello che lui pensa che Marco
pensi. La funzione di mica è proprio questa: negare quello che si pensa che gli altri pensino.
Osserviamo la frase 2. “…non sono mica sordo!” Se qualcuno urla io penso che pensi che io sia sordo e
non senta. Io voglio negare proprio la veridicità di questa idea: che io sia sordo.
Osserviamo la frase 3. Se qualcuno non parla più a un’altra persona è lecito ipotizzare che questa
persona si sia offesa. Con l’aggiunta della particella mica si sottolinea la volontà di negare questa
ipotesi.
Esercizio 2.
1.h. ; 2.a. ; 3.i. ; 4.f. ; 5.g. ; 6.e. ; 7.d. ; 8.b. ; 9.c.
Esercizio 3.
In questo caso l’uso della particella mica rende la richiesta più gentile perché meno “pressante”, meno
“vincolante”.
Prendiamo la frase 1.
Immaginiamo che Luca pronunci questa frase rivolgendosi a Fabrizio.
È come se Luca negasse di pensare che Fabrizio possieda una penna in più. Se non la possiede,
naturalmente, è perfettamente logico che non la possa prestare a Luca. Fabrizio non è obbligato a
prestare la penna a Luca perché Luca dimostra di non credere che Fabrizio la possieda. Naturalmente
si tratta di un trucco retorico: probabilmente Luca è invece convinto che Fabrizio la penna ce l’abbia,
e proprio per questo gliela chiede, ma, fingendo di credere il contrario, libera Fabrizio dall’obbligo di
esaudire la sua richiesta.
Esercizio 4.
A d.- b. – a. – c. ; B d.- b. – c. – a. ; C a.- c. – d. – b. ; D a.- b. – c. – d. ;
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