Italiano L2 – Sulla Morte del Congiuntivo. Il congiuntivo È MORTO! Ne danno il triste annuncio i fratelli verbi e i parenti sostantivi, aggettivi e avverbi.
Italiano L2 – Sulla Morte del Congiuntivo
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Italiano L2 – Sulla Morte del Congiuntivo
Credo che è difficile scrivere un articolo sul Congiuntivo. OPS… “Credo che è difficile!”. Ma cosa ho scritto? Beh, da un italiano mediamente colto, l’uso scorretto del congiuntivo è un errore difficilmente tollerato.
C’è chi ne piangeva la dipartita qualche anno fa, quando a causa di televisioni, radio, giornalisti, scrittori e tutti i mass media che ci circondano, il congiuntivo era un modo verbale che non si sentiva più. Poi d’improvviso, da morto è tornato agonizzante.
In realtà, sappiamo bene che un verbo non muore, non agonizza, siamo noi che dobbiamo tenerlo vivo e tramandarne la memoria, anche se abbiamo la consapevolezza che la lingua italiana si evolve e spesso tende ad essere semplificata.
Esprimere un dubbio, un’ esitazione, indicare un’azione incerta, dubitativa è una forma di espressione che quasi più nessuno tende a utilizzare e che il congiuntivo, invece, riesce a far esprimere in maniera egregia.
Beppe Severgnini, in un suo articolo, infatti, afferma che “Sempre meno gente, quando parla, esprime un dubbio; quasi tutti hanno opinioni categoriche su ogni argomento”, segno non solo di troppa sicurezza e prepotenza, ma anche segno che si dimentica quant’è bello l’uso del congiuntivo, rischiando di fare così indigestione dell’indicativo che risulta essere sempre il vincitore tra i verbi.
Ascoltiamo Bepper Severgnini…
È vero, c’è da ammettere che il congiuntivo è un verbo ostico tra subordinate, frasi indipendenti che esprimono stati d’animo o sentimenti, per non parlare poi di tutti i verbi irregolari!
Ma mi facci il piacere! diceva Totò, seguito dal ragionier Fantozzi e Filini in una loro partita di tennis: Filini: «Allora Ragioniere che fa, batti?» Fantozzi: «Ma, mi dà del tu?» Filini: «No no, dicevo, batti lei?» Fantozzi: «Ah, congiuntivo…»
Il grande Totò
Fantozzi
La comicità di un tempo ha evidenziato, attraverso delle caricature, la reale difficoltà nell’utilizzo del congiuntivo nella lingua italiana, tanto che gruppi su facebook come Lottiamo contro la scomparsa del congiuntivo o Aspettando il giorno in cui il congiuntivo tornerà di moda hanno preso piede in rete.
E per fortuna, si sono anche sentite canzoni di cantautori italiani con un uso spiccatissimo del congiuntivo, come Bruci la città di Irene Grandi, E se domani di Mina, oltre che ad essere riutilizzato in fiction, radio, cartoni.
Italiano L2 – Sulla Morte del Congiuntivo
Bruci la città
E se domani
Li azzecca persino Homer Simpson, il papà di casa Springfield che ha il cervello lobotomizzato da birre e ciambelle. Ci vuole poco, a volte si tratta semplicemente di tirare fuori l’intelligenza, come le gambe, per sgranchirla, non credete?
Severgnini scrive una cosa giustissima, nel suo articolo dedicato alla scomparsa del congiuntivo: Chi esprime un po’ di cautela (con relativo congiuntivo) rischia di passare per insicuro. Egli infatti, durante un suo esame universitario, ha profondamente irritato la commissione per l’uso frequente delle espressioni dubitative, quali Credo che e Penso che, che reggono tutte il congiuntivo, passando per uno studente che non sapeva rispondere agli argomenti.
La sua risposta è stata una vera perla di saggezza: Gli ho risposto che vivevo in un Paese (l’Inghilterra) dove dicono “I believe…” prima di dirti che ore sono: l’orologio potrebbe essere fermo. Mi rendo conto d’aver sbagliato. Gli orologi degli “scongiuntivati” vanno sempre. È la testa, ogni tanto, che si ferma.” Insomma, dobbiamo credere fino in fondo che il congiuntivo sia vivissimo, perché pesare e misurare il nostro dire, togliendogli l’ assoluta certezza, non sempre giusta, è sinonimo di grande saggezza e umiltà e soprattutto dimostra quanto siamo bravi nell’uso del congiuntivo… questo sconosciuto!