Lingua-Cultura italiana per Stranieri

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Lingua-Cultura italiana per Stranieri: Un manuale di metodologia per l’insegnamento dell’italiano agli stranieri

Immigrazione, integrazione linguistico/culturale e formazione dei formatori.


Il riconoscimento dei diritti umani non si traduce in un’automatica accessibilità da parte dello straniero a beni e standard di tutela, ma può affermarsi solo tramite un percorso di integrazione fra stranieri e cittadini. Tale multiforme percorso riguarda oggi quattro milioni e mezzo di stranieri regolarmente presenti sul territorio italiano (di cui circa 300 mila a Roma) che hanno status diversi immigrati economici (neo-entranti, lungo soggiornanti, rifugiati, beneficiari di protezione sussidiaria) ma sono privi della cittadinanza italiana. Tutte queste persone devono confrontarsi quotidianamente con le questioni dell’integrazione nella società e nell’ordinamento dello Stato italiano. Le criticità si rivelano non solo nell’accesso al mercato del lavoro, ma in generale nell’accesso ai servizi pubblici. Per una vera integrazione appaiono prioritari la conoscenza della diversità culturale degli altri, la lotta alla discriminazione e le garanzia sostanziali e processuali dei diritti. Il Centro linguistico di Ateneo (CLA) organizza da anni corsi di italiano L2 oltre che per gli studenti Erasmus, per studenti stranieri afferenti a progetti specifici. Come ente certificatore, Roma Tre partecipa al tavolo del Ministero degli esteri per la diffusione della lingua italiana nel mondo (ad es. in occasione degli Stati Generali della Lingua italiana organizzati dal Ministero). Il livello linguistico di conoscenza ritenuto adeguato consente di comprendere frasi ed espressioni di uso frequente in ambiti correnti, secondo il Quadro comune di riferimento europeo del Consiglio d’Europa. La certificazione ha importanza anche per l’integrazione, in quanto accerta il livello A2 di competenza della lingua italiana richiesto per l’ottenimento del permesso di soggiorno. Infatti, occorre sottolineare che il rilascio del permesso di soggiorno (lungo-soggiornanti) è subordinato al superamento di un test linguistico. Questo obbligo è stato esteso anche a tutti gli immigrati appena arrivati nel nostro Paese. A partire dal 2012, questi ultimi devono dimostrare di aver acquisito conoscenza della lingua italiana e di educazione civica per adempiere all’Accordo biennale di integrazione firmato al momento dell’ingresso per conservare il permesso di soggiorno.
Il nostro Ateneo ha partecipato al progetto “PRILS – Piano regionale di integrazione linguistica e sociale degli stranieri nel Lazio” gestito dal CAFIS (Centro di di Ateneo per la Formazione e lo sviluppo professionale degli Insegnanti della Scuola secondaria, in collaborazione con i Dipartimenti di Giurisprudenza, Scienze della Formazione e CLA). La partecipazione di Roma Tre al Prils aveva la finalità di favorire la “formazione dei formatori” attraverso lo sviluppo di specifiche competenze (Capacity building) a favore dei docenti dei Centri Territoriali Permanenti (CTP) e ai mediatori culturali, che costituiscono la “frontiera operativa” in vari ambiti (sportelli dell’immigrazione, questure, ospedali, ecc). Nell’ambito del progetto, l’Università Roma Tre è stata chiamata a rafforzare le competenze mediante corsi di formazione e aggiornamento nelle materie di linguistica, scienza dell’educazione e diritto. Il progetto ha coinvolto un ampio partenariato, comprendente la Regione Lazio, il MIUR, l’Ufficio Scolastico, l’Agenzia per lo Sviluppo delle Amministrazioni Pubbliche (ASAP)


Lingua-Cultura italiana per Stranieri: Il percorso di formazione

Questo volume è il frutto di un percorso di formazione biennale organizzato nell’ambito del Progetto PRILS (Piani Regionali di Integrazione Linguistica e Sociale degli Stranieri nel Lazio) e rivolto a insegnanti di italiano come lingua seconda che operano nei CTP (ora CPIA) e in associazioni di volontariato.
Durante il percorso formativo, il modulo dedicato ai temi dell’area linguistica ha riguardato i punti essenziali che rientrano nel dominio della didattica delle lingue, tra cui lo sviluppo delle abilità ricettive, produttive e integrate, i livelli del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue e i principali approcci didattici. Si sono poi affrontate le tematiche della misurazione e valutazione delle competenze linguistiche, e quelle dell’analisi e della creazione di materiali didattici. Sono state inoltre fornite alcune informazioni di base sui processi acquisizionali e sulla tipologia linguistica.
La prima annualità del percorso di formazione è stata dedicata al consolidamento delle conoscenze dei corsisti sulle tematiche appena menzionate, mentre durante la seconda annualità il lavoro con i formatori – in presenza e a distanza – si è concentrato soprattutto sul raggiungimento dell’obiettivo finale del progetto, ossia la realizzazione di materiali per l’insegnamento dell’italiano L2 specificamente pensati per la tipologia di apprendenti cui si rivolgono i docenti dei CTP e delle associazioni di volontariato.

Per accrescere la consapevolezza degli insegnanti sul processo di creazione dei materiali didattici e per aiutarli nella selezione dei testi, nella progettazione delle attività e nell’organizzazione dei contenuti linguistici, nonché nella revisione di materiali già prodotti da loro stessi o da altri, sono state messe a punto delle Linee guida che affrontavano livelli di analisi diversi e complementari: dalla struttura complessiva del sillabo alle singole unità di lavoro alle numerose attività che compongono ogni unità. Le Linee guida sono state messe a disposizione dei corsisti sulla piattaforma multimediale riservata al percorso formativo, ma non abbiamo ritenuto opportuno inserirle nella presente pubblicazione. In primo luogo, infatti, si tratta di documenti messi a punto dai formatori, mentre questo volume rappresenta la sintesi degli obiettivi raggiunti dal progetto formativo, e pertanto pensiamo debba contenere soprattutto il contributo dei corsisti. In secondo luogo, si tratta di un materiale di lavoro, di uno strumento utile al processo di formazione più che di un prodotto finito. Ci limiteremo dunque, in questa sede, a offrire una breve sintesi dei contenuti di questo materiale.
Nella sezione delle Linee guida dedicata al sillabo venivano fornite informazioni utili per l’identificazione dei contenuti adatti al livello di competenza dei destinatari con riferimento al Quadro Comune Europeo e ad alcuni noti repertori di elementi lessicali e morfosintattici dell’italiano suddivisi per livello e compilati specificamente per un pubblico di immigrati adulti.
Si fornivano quindi indicazioni relative ai domini e ai contesti d’uso della lingua, alle funzioni comunicative (legate sia alle abilità ricettive sia a quelle produttive) e ai tipi di testi (orali e scritti) che si ritengono pertinenti per il pubblico di apprendenti con il quale lavorano gli insegnanti coinvolti nel progetto.
Nella sezione delle Linee guida dedicata alle unità di lavoro e alle attività si proponeva un’introduzione teorica ai concetti di unità didattica e unità di lavoro, con una presentazione dettagliata delle diverse fasi che solitamente compongono quest’ultima nei manuali didattici. Venivano poi presentate e descritte le tecniche didattiche che possono essere utilizzate per costruire attività adatte alle varie fasi, suddivise in base alle abilità che ogni tecnica contribuisce a sviluppare. Questa sezione delle Linee guida comprendeva inoltre alcune indicazioni utili per impostare delle attività didattiche rivolte ad apprendenti stranieri di livello elementare: una guida alla stesura di istruzioni chiare e comprensibili e una riflessione sugli elementi di difficoltà dei testi da utilizzare come input didattico, nonché un approfondimento sugli aspetti interculturali implicati nella creazione di materiali didattici. Infine, si proponevano due schede di analisi – una dedicata alle unità di lavoro e una alle singole attività – da utilizzare per un’osservazione sistematica e dettagliata di materiali didattici prodotti in precedenza dai corsisti.

Grazie al supporto fornito dalle Linee guida, e soprattutto grazie alle competenze sviluppate durante il percorso formativo, i partecipanti al corso, suddivisi in gruppi, hanno elaborato complessivamente quindici Unità di lavoro – 8 per il livello A1 e 7 per il livello A2 del Quadro Comune – a partire da un repertorio di “materiali grigi” prodotti da alcuni dei corsisti prima dell’inizio del progetto.

La creazione delle Unità di lavoro è stata preceduta dalla stesura dei due sillabi di riferimento (uno per ogni livello), per la quale si è lavorato dapprima nei gruppi e poi in plenum per raggiungere un documento condiviso. In linea con le indicazioni del Quadro Comune, nei sillabi, così come nei testi e nelle attività, si è cercato di privilegiare un orientamento comunicativo, con particolare attenzione all’uso della lingua in contesto e ai bisogni degli apprendenti.
L’elaborazione delle Unità ha richiesto ai corsisti un grosso sforzo in termini di energie e tempo, e un costante monitoraggio da parte del gruppo dei formatori. Ciò non fa che accrescere la soddisfazione nel vedere pubblicato questo strumento didattico “nato dal basso”: dalle esigenze, dall’esperienza e, soprattutto, da un intenso e faticoso percorso di crescita di coloro che sono quotidianamente a contatto con il pubblico cui è destinato.

Lingua-Cultura italiana per Stranieri


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