Italian as a second language: Complete Italian Grammar. Un riassunto schematico di tutta la grammatica italiana con le regole grammaticali più importanti
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Italian as a second language: Complete Italian Grammar
Gli articoli
L’Articolo Determinativo e Indeterminativo
Qui di seguito presentiamo le forme dell’articolo determinativo e indeterminativo.
DETERMINATIVO | INDETERMINATIVO | |||
MASCHILE | FEMMINILE | MASCHILE | FEMMINILE | |
SING. | il, lo, l’ | la, l’ | un, uno | una, un’ |
PLUR. | i, gli | le |
Uso degli Articoli Determinativi
Gli articoli determinativi il e i si usano davanti a sostantivi di genere maschile che cominciano per consonante (tranne x, y, z, gn, ps, s + consonante)
Es.: il campo, i campi
Gli articoli determinativi la, le si usano davanti a tutti i sostantivi di genere femminile singolare (la) e plurale (le). Es.: la figlia, le bambine
Gli articoli determinativi lo e gli si usano davanti a sostantivi maschili singolari (lo) e plurali (gli) che cominciano con i+vocale (Es.: lo jugoslavo) o con gn, ps, s+consonante, x, y, z. lo studente, gli studenti
L’articolo determinativo l’ si usa davanti a sostantivi maschili e femminili che cominciano per vocale. Es.: l’orso, l’erba
N.B.: gli articoli determinativi non si usano davanti ai nomi di città.
Es.: Genova è una bella città.
Uso degli Articoli Indeterminativi
L’articolo indeterminativo un si usa davanti a sostantivi maschili e singolari che iniziano per consonante (tranne x, y, z, gn, ps, s+consonante) e per vocale (tranne i+vocale). Es.: un cantante, un amico
L’articolo indeterminativo uno si usa davanti a sostantivi maschili che cominciano per i+vocale, gn, ps, s+consonante, x, y, z. Es. Uno studente
L’articolo indeterminativo una si usa davanti a tutti i sostantivi femminili singolari che iniziano per consonante. Es.: una casa, una giacca ecc.
L’articolo indeterminativo un’ si usa davanti a tutti i sostantivi femminili singolari che iniziano per vocale. Es.: un’ amica.
N.B.: l’articolo indeterminativo non ha plurale. Per fare il plurale degli articoli indeterminativi puoi usare dei, degli per i sostantivi maschili (Es.: io ho dei biglietti del treno) e delle per i sostantivi femminili (Es.: io ho delle amiche italiane).
L’Uso degli Articoli Determinativi e Indeterminativi
Si usa l’articolo determinativo per indicare una classe di persone, oggetti o animali, mentre si usa l’articolo indeterminativo per indicare il singolo individuo, oggetto o animale che fa parte di quella classe.
Inoltre, si usa l’articolo determinativo in una frase per indicare ciò che è noto, mentre si usa l’articolo indeterminativo per indicare ciò che è nuovo.
VEDI ANCHE ESERCIZI ARTICOLI DETERMINATIVI ED INDETERMINATIVI
Italian as a second language: Complete Italian Grammar
Il nome
Il Genere dei Nomi e formazione del Plurale
La maggior parte nomi maschili ha il singolare in -o e il plurale in -i, quelli femminili in -a ed -e. I nomi in -e, sia maschili che femminili, hanno la desinenza -i al plurale.
Maschile singolare | Maschile plurale |
O – ballerino | I – ballerini |
E – colore | I – colori |
Femminile singolare | Femminile plurale |
A – ballerina | E – ballerine |
E – stazione | I – stazioni |
I pronomi
I Pronomi Personali
I pronomi personali servono per sostituire il nome in una frase. Il loro uso è facoltativo.
maschile | femminile |
io | io |
tu | tu |
egli – lui – esso | ella – lei – essa |
noi | noi |
voi | voi |
essi – loro | esse – loro |
L’Uso del tu e del Lei
Quando parli con un amico o una persona che conosci puoi utilizzare la forma verbale con il tu. Es.: tu sei simpatico.
Quando parli con una persona che non conosci devi usare la forma verbale con il Lei.Es.: Lei è simpatica.
I Pronomi Riflessivi
I pronomi riflessivi si usano per indicare che l’azione compiuta dal soggetto si riflette sul soggetto stesso.
Es.: io mi vesto.
Io | mi | Noi | ci |
Tu | ti | Voi | vi |
Lui, lei | si | Loro | si |
I pronomi riflessivi hanno un’unica forma per il maschile e per il femminile.
Quando vuoi dare un particolare risalto al pronome si, singolare o plurale, è possibile sostituirlo con la forma sé (puoi anche aggiungere stesso).
Es.: Giovanni difende con forza sé e i miei amici.
Giovanni difende con forza se stesso e i miei amici.
- B.: il passato prossimo dei verbi preceduti da un pronome riflessivo si forma sempre con l’ausiliare essere. Es.: Luca si è alzato.
I Pronomi Diretti e Indiretti
I pronomi diretti e indiretti si usano per sostituire cose, persone o animali. I pronomi diretti rispondono alla domanda CHI? CHE COSA?
Es.: tu mangi il dolce? Sì, lo mangio.
Mentre quelli indiretti alla domanda A CHI? A CHE COSA? Scrivo a Maria. Le scrivo
I Pronomi atoni e tonici
Si può usare sia la forma atona che quella tonica.
Es.: Roberto mi ha salutato. Oppure Roberto ha salutato me.
La forma tonica però si usa per dare maggiore importanza al pronome.
Es.: Roberto ha salutato me = Roberto ha salutato proprio me e non un’altra persona.
Quando il pronome è preceduto da una preposizione, la forma tonica è obbligatoria.
Es.: ho fatto tutto questo per te.
I Pronomi Indiretti
I pronomi indiretti possono essere atoni (deboli) o tonici (forti).
I pronomi atoni si usano spesso per anticipare il complemento oggetto.
Es.: lo vuoi il gelato?
Il pronome loro è generalmente usato dopo il verbo a cui si riferisce.
Es.: non devi giudicare loro.
N.B.: i pronomi deboli possono essere usati anche legati ad alcuni verbi in posizione finale. Es.: guardami, parlaci ecc. Vado a Roma per visitarla.
Osserva la posizione dei pronomi diretti e indiretti con i verbi modali: Mi puoi dire cosa ti ha detto Carlo? Puoi dirmi cosa ti ha detto Carlo?
Schema riassuntivo dei pronomi
INDIRETTI | DIRETTI | ||
FORMA TONICA | FORMA ATONA | FORMATONICA | FORMA ATONA |
a me | mi | me | mi |
a te | ti | te | ti |
a lui | gli | lui | lo |
a lei | le | lei | la |
a noi | ci | noi | ci |
a voi | vi | voi | vi |
a loro | gli | loro | Li/le |
VEDI I PRONOMI PERSONALI ESERCIZI
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La Particella Ne
La particella ne può essere usata per indicare una parte o niente in relazione ad una quantità. Può essere usata sia per il maschile che per il femminile e sia per il singolare che per il plurale.Es.: quanto vino bevi a cena? Ne bevo un bicchiere.
Altri usi di ne sono:
-con il significato di “moto da luogo”:
Es.: è entrato in casa e ne è uscito dopo un’ora.
-con il significato di “di lui”, “di lei”, “di loro”:
Es.: la mia amica è partita ed io ne sento già la mancanza.
-con il significato di “di questo”, “di ciò”: Es.: Alberto è un appassionato di calcio e ne parla in continuazione.
La Particella Ci
La particella ci può essere usata per esprimere diversi significati.
Avverbio di luogo Ci può essere usato come avverbio di luogo specie con verbi tipo andare, venire, stare, essere.
Stato in luogo Es.: io vivo a Roma e ci sto bene.
Moto a luogo Es.: al mare ci vado domani perché oggi devo lavorare.
Moto attraverso luogo Es.: in ufficio ci passo domani.
Con il verbo essere la particella ci serve per esprimere l’esistenza di qualcuno o qualcosa.
Es.: ci sono le sedie per tutti gli ospiti?
N.B.: ricorda che davanti alle forme di essere che iniziano con una vocale la particella ci perde la lettera “i” e prende l’apostrofo. Es.: c’è molta neve sulla strada.
La particella ci esprime anche il significato di “a questo”, “su questo”, “in questo”.
Es.: chi pensa ai biglietti per il concerto? Ci penso io.
La particella ci è usata anche con i verbi tipo vederci, sentirci, parlarci ecc.
Es.: mi avvicino all’insegnante perché da questo posto non ci vedo molto bene.
La particella ci è molto usata con i verbi volerci, metterci e impiegarci per indicare il tempo necessario per fare qualcosa.
Es.: per andare da Roma a Milano ci metto circa cinque ore.
- B.: per motivi stilistici la particella ci può essere sostituita in alcuni casi dalla particella vi. Es.: in questa città vi sono molte cose da vedere.
VEDI PARTICELLE CI E NE ESERCIZI
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I Pronomi Combinati
In alcuni casi possiamo usare più di un pronome nella stessa frase.
In questo caso si definiscono pronomi combinati.
Es.: ti ricordi che domani è il mio compleanno? Sì me lo ricordo.
MI | TI | GLI | LE | SI | CI | VI | GLI |
me lo | te lo | glielo | glielo | se lo | ce lo | ve lo | glielo |
me la | te la | gliela | gliela | se la | ce la | ve la | gliela |
me li | te li | glieli | glieli | se li | ce li | ve li | glieli |
me le | te le | gliele | gliele | se le | ce le | ve le | gliele |
me ne | te ne | gliene | gliene | se ne | ce ne | ve ne | gliene |
VEDI I PRONOMI PERSONALI ESERCIZI
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I Pronomi Interrogativi
I pronomi interrogativi in italiano sono:
1- CHI, invariabile. Si riferisce sempre a persone (o animali). Chi è quel ragazzo?
2- CHE / CHE COSA, invariabili (cosa si elide di fronte ad è ed era). Si riferiscono solo a cose. Che fai stasera?
Attenzione: nell’italiano parlato al posto di che cosa si usa molto spesso la forma abbreviata cosa: Cosa stai studiando?
3- QUALE (plur. QUALI), si riferisce sia a persone sia a cose. Davanti alle forme è ed era diviene qual. Quale delle tue amiche preferisci?
4- QUANTO/A (plur. QUANTI/E) si riferisce sia a persone sia a cose. Quanto costa?
Una preposizione usata con il pronome interrogativo in italiano deve precedere il pronome: Con chi andate al concerto?
VEDI ESERCIZI AGGETTIVI E PRONOMI INTERROGATIVI
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I Pronomi Indefiniti
I pronomi indefiniti servono per indicare qualcuno o qualcosa in modo non specifico e non determinato.
MASCHILI | FEMMINILI |
Uno | una |
Ognuno | ognuna |
Nessuno | nessuna |
Qualcuno | qualcuna |
MASCHILI E FEMM. | NEUTRI |
chiunque | tutto |
qualunque | niente |
qualsiasi | qualsiasi |
– I pronomi indefiniti niente e qualcosa sono di solito seguiti dalle preposizioni di e da.
Es.: c’è niente di nuovo? c’è qualcosa da fare?
– Il pronome indefinito tutto può essere usato anche come aggettivo. In questo caso è seguito dall’articolo determinativo (il, lo, la, le). Es.: io lavoro tutto il giorno.
– I pronomi indefiniti niente, nessuno e nessuna seguono il verbo che è preceduto da non.
Es.: non ti ha cercato nessuno.
– I pronomi indefiniti niente, nessuno e nessuna precedono il verbo alla forma affermativa. Es.: nessuno ti ha cercato
VEDI ESERCIZI AGGETTIVI E PRONOMI INDEFINITI
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Il pronome Relativo che
Che è invariabile per genere e numero; si usa per persona, animale o cosa. Si usa al posto del soggetto o del complemento oggetto.
la donna che mangia (femminile, singolare, soggetto);
le donne che ho conosciuto (femminile, plurale, complemento oggetto);
l’animale che mangia (maschile, singolare, soggetto);
gli animali che vedi (maschile, plurale, complemento oggetto).
Il Pronome Relativo cui
Il pronome relativo cui è un pronome invariabile per genere (maschile e femminile) e numero (singolare e plurale). Es.: il treno in cui viaggiavo era pieno di gente.
I treni in cui viaggiavamo erano pieni di gente.
Cui è generalmente preceduto da una preposizione (di, a, da, in, con, su, per, tra, fra).
N.B.: davanti al pronome cui usato come complemento di termine la preposizione “a” è facoltativa.
Es.: quella è la persona a cui sono più legato.
Oppure quella è la persona cui sono più legato.
Il Pronome Relativo il quale
Il quale è un pronome variabile per genere (il quale, la quale) e numero (i quali, le quali). Può essere usato al posto dei pronomi relativi che e cui.
Es.: ieri ho incontrato Maria, la quale vuole partire per la montagna.
Oppure ieri ho incontrato Maria, che vuole partire per la montagna.
Es.: ci sono fatti sui quali è meglio riflettere.
Oppure ci sono fatti su cui è meglio riflettere.
N.B.: quando il pronome relativo variabile il quale sostituisce il pronome relativo cui, deve variare anche la preposizione che precede il pronome.
Es. La persona alla quale scrivo è un segreto.
VEDI ESERCIZI PRONOMI RELATIVI
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Il verbo
La Forma Affermativa
Normalmente il soggetto va prima del verbo, ma spesso il soggetto é omesso.
(Soggetto) + verbo + …..es. (Io) vado a casa
La Forma Negativa
La forma negativa del verbo si ottiene l’avverbio di negazione non prima del verbo: Non posso venire, Non sa sciare
Da notare: non è diverso da no. Infatti usiamo non per rendere negative delle frasi affermative, mentre usiamo no per rispondere a delle domande.
Ha telefonato Marco?No. Non ha telefonato nessuno
La Forma Interrogativa
Una domanda differisce da una affermazione nella conversazione orale per l’intonazione (il tono della voce tende a salire) e nella grafia per il punto interrogativo:
Puoi farmi un favore? Che ora è?
La Forma Interrogativa-Negativa
La forma interrogativa negativa del verbo si ottiene mettendo l’avverbio di negazione non prima del verbo: Non siete felici? Non sei tu Francesco?
L’Infinito dei Verbi
I verbi italiani hanno un modo verbale che si chiama infinito. I verbi si dividono in tre coniugazioni sulla base di come terminano al modo infinito.
Queste tre coniugazioni sono:
– i verbi in –are (prima coniugazione) Es.: amare
– i verbi in –ere (seconda coniugazione) Es.: scrivere
– i verbi in –ire (terza coniugazione) Es.: dormire
VEDI ESERCIZI INFINITO
Il Presente Indicativo
L’indicativo è il modo della realtà, dell’oggettività, della certezza. Il tempo presente esprime generalmente la relazione di contemporaneità tra l’azione espressa dal verbo e il momento in cui si parla.
Luigi legge un libro (in questo momento, quando dico questa frase).
LAVORARE | CREDERE | PARTIRE |
lavor-o | cred –o | part-o |
lavor-i | cred –i | part-i |
lavor-a | cred –e | part-e |
lavor-iamo | cred –iamo | part-iamo |
lavor-ate | cred –ete | part-ite |
lavor-a | cred –ono | part-ono |
Le forme del presente indicativo irregolari
ANDARE | APPARIRE | ARRICCHIRSI | AVERE |
vado vai va andiamo andate vanno | appaio appari appare appariamo apparite appaiono | mi arricchisco ti arricchisci si arricchisce ci arricchiamo vi arricchite si arricchiscono | ho hai ha abbiamo avete hanno |
BERE | CAMBIARE | COGLIERE | CRESCERE |
bevo bevi beve beviamo bevete bevono | cambio cambi cambia cambiamo cambiate cambiano | colgo cogli coglie cogliamo cogliete colgono | cresco cresci cresce cresciamo crescete crescono |
CUOCERE | DARE | DIRE | DOLERE |
cuocio cuoci cuoce cuociamo cuocete cuociono | do dai dà diamo date danno | dico dici dice diciamo dite dicono | dolgo duoli duole doliamo/dogliamo dolete dolgono |
DOVERE | ESSERE | FARE | FINIRE |
devo/debbo devi deve dobbiamo dovete devono | sono sei è siamo siete sono | faccio fai fa facciamo fate fanno | finisco finisci finisce finiamo finite finiscono |
FORNIRE | GIACERE | GIOCARE | GIUNGERE |
fornisco fornisci fornisce forniamo fornite forniscono | giaccio giaci giace giacciamo giacete giacciono | gioco giochi gioca giochiamo giocate giocano | giungo giungi giunge giungiamo giungete giungono |
INORRIDIRE | LASCIARE | LEGGERE | MORIRE |
inorridisco inorridisci inorridisce inorridiamo inorridite inorridiscono | lascio lasci lascia lasciamo lasciate lasciano | leggo leggi legge leggiamo leggete leggono | muoio muori muore moriamo morite muoiono |
NUOCERE | PIACERE | PORRE | POSSEDERE |
nuoccio nuoci nuoce nuociamo nuocete nuocciono | piaccio piaci piace piacciamo piacete piacciono | pongo poni pone poniamo ponete pongono | possiedo/posseggo possiedi possiede possediamo possedete possiedono/posseggono |
POTERE | REGGERE | RIANDARE | RIEMPIRE |
posso puoi può possiamo potete possono | reggo reggi regge reggiamo reggete reggono | rivado rivai rivà riandiamo riandate rivanno | riempio riempi riempie riempiamo riempite riempiono |
RIFARE | RIMANERE | SALIRE | SAPERE |
rifaccio rifai rifà rifacciamo rifate rifanno | rimango rimani rimane rimaniamo rimanete rimangono | salgo sali sale saliamo salite salgono | so sai sa sappiamo sapete sanno |
SCIARE | SEDERSI | SOLERE | SPEGNERE |
scio scii scia sciamo sciate sciano | mi siedo ti siedi si siede ci sediamo vi sedete si siedono | solgo suoli suole sogliamo solete sogliono | spengo spegni spegne spegniamo spegnete spengono |
SPIEGARE | STARE | TACERE | TENERE |
spiego spieghi spiega spieghiamo spiegate spiegano | sto stai sta stiamo state stanno | taccio taci tace tacciamotacete tacciono | tengo tieni tiene teniamo tenete tengono |
TRADURRE | TRALASCIARE | TRARRE | UDIRE |
traduco traduci traduce traduciamo traducete traducono | tralascio tralasci tralascia tralasciamo tralasciate tralasciano | traggo trai trae traiamo traete traggono | odo odi ode udiamo udite odono |
USCIRE | VALERE | VENIRE | VOLERE |
esco esci esce usciamo uscite escono | valgo vali vale valiamo valete valgono | vengo vieni viene veniamo venite vengono | voglio vuoi vuole vogliamo volete vogliono |
VEDI ESERCIZI INDICATIVO PRESENTE
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I verbi Servili dovere, potere, volere
Quando vuoi esprimere una possibilità devi utilizzare il verbo potere.
Es.: Sì, posso venire al cinema.
Quando vuoi esprimere una volontà devi utilizzare il verbo volere.
Es.: Io voglio venire al cinema.
Quando vuoi esprimere una necessità devi utilizzare il verbo dovere.
Es.: Io devo partire domani.
VEDI ESERCIZI VERBI MODALI
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Il Modo Imperativo
L’imperativo è il modo usato per esprimere comandi, inviti, esortazioni, ammonimenti, preghiere e richieste. Manca la prima persona singolare (io) ed ha un solo tempo: il presente. Apri la finestra! (tu) Andiamo via! (noi) Raccontate tutto! (voi)
LAVORARE | CREDERE | PARTIRE | |
tu | lavor-a | cred –i | part-i |
Lei | lavor-i | cred –a | part-a |
noi | lavor-iamo | cred –iamo | part-iamo |
voi | lavor-ate | cred –ete | part-ite |
loro | lavor-ino | cred –ano | part-ano |
Ti ricordiamo che essere e avere formano l’imperativo in modo irregolare.
ESSERE | AVERE | |
tu | sii | abbi |
Lei | sia | abbia |
noi | siamo | abbiamo |
voi | siate | abbiate |
loro | siano | abbiano |
L’imperativo informale con le forme tronche
Alcuni verbi molto diffusi hanno la seconda persona dell’imperativo irregolare.
Qui di seguito presentiamo i verbi andare, dare, dire, fare, stare che sono molto usati, ma sono irregolari perché hanno la forma tronca dell’imperativo.
INFINITO | IMPERATIVO 2A PERSONA SINGOLARE |
andare | va’, vai, va |
dare | da’, dai, dà |
dire | di, di’ |
fare | fa’, fa, fai, |
stare | sta, stai, sta’ |
N.B.: puoi scegliere qualsiasi forma di imperativo tra quelle che ti abbiamo presentato. Sono tutte valide.
VEDI ESERCIZI IMPERATIVO
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Il Participio Passato
Quando devi parlare di un’azione che si è già conclusa puoi utilizzare il participio passato della forma verbale.
verbi in –are | verbi in –ere | verbi in –ire | |
Infinito | cambi-are | vend-ere | part-ire |
Participio passato | cambi-ato | vend-uto | part-ito |
Participi irregolari
Infinito | Participio | Infinito | Participio | Infinito | Participio |
appendere | appeso | friggere | fritto | rompere | rotto |
aprire | aperto | giungere | giunto | reggere | retto |
accendere | acceso | immergere | immerso | salire | salito |
bere | bevuto | leggere | letto | scendere | sceso |
chiedere | chiesto | mettere | messo | scegliere | scelto |
chiudere | chiuso | morire | morto | scoprire | scoperto |
cogliere | colto | muovere | mosso | scrivere | scritto |
correre | corso | nascere | nato | smettere | smesso |
coprire | coperto | nascondere | nascosto | soffrire | sofferto |
cuocere | cotto | offrire | offerto | spendere | speso |
dare | dato | offendere | offeso | spegnere | spento |
decidere | deciso | perdere | perso | spingere | spinto |
dipingere | dipinto | piangere | pianto | stare | stato |
dire | detto | prendere | preso | stringere | stretto |
discutere | discusso | raccogliere | raccolto | succedere | successo |
essere | stato | ridere | riso | uccidere | ucciso |
esplodere | esploso | rimanere | rimasto | vedere | visto |
emergere | emerso | rispondere | risposto | venire | venuto |
fare | fatto | sospendere | sospeso | vincere | vinto |
VEDI ESERCIZI PARTICIPIO PASSATO
Locuzioni Perifrastiche col Gerundio e stare per
Le due forme perifrastiche hanno in comune il senso della durata dell’azione.
Stare + gerundio
Quando si vuole parlare di un’azione che è in corso di svolgimento possiamo usare il verbo stare (coniugato alle forme di tempo e persona adeguate) + il gerundio del verbo.
Es.: mi dispiace non posso venire perché sto mangiando.
cant-ARE | legg-ERE | part-IRE |
cant-ANDO | legg-ENDO | part-ENDO |
Esistono alcuni gerundi irregolari.
fare dire bere tradurre condurre ritrarre | —— | facendo dicendo bevendo traducendo conducendo ritraendo |
Uso di Per + infinito
Quando vogliamo indicare il fine, lo scopo, l’intenzione di un’azione o di un comportamento possiamo usare la forma per e mettere la forma verbale all’infinito.
Es.: lui è andato dal medico per controllare il suo stomaco.
Alle volte possiamo sostituire la costruzione per + infinito con a + infinito.
Es.: lui è andato dal medico a controllare il suo stomaco.
VEDI ESERCIZI VERBO STARE
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Le Forme Impersonali
In alcuni casi non esiste un soggetto specifico della frase e il verbo non si riferisce ad una persona determinata.
Per esprimere la forma impersonale si può utilizzare il pronome si con un verbo utilizzato alla terza persona.
Es.: si dice – si giunge ecc.
Oppure si può utilizzare un pronome indefinito come soggetto generico con un verbo alla terza persona.
Es.: uno non può mai stare tranquillo.
N.B.: alcuni verbi sono sempre impersonali e non presentano generalmente nessun costrutto. Questi verbi sono soprattutto quelli che indicano un fenomeno atmosferico.
Es.: oggi piove molto.
VEDI ESERCIZI VERBI IMPERSONALI
Il Passato Prossimo
Il passato prossimo indica un’azione del passato, ma che dura anche nel presente. Il passato prossimo si forma con il presente del verbo ausiliare essere o avere e il participio passato della forma verbale.
Es: Io ho comprato la casa da poco tempo.
Si usa l’ausiliare essere con:
– i verbi che hanno un punto di partenza o di arrivo (es. arrivare, tornare, partire ecc.). Es: ieri io sono tornato alle sette di sera.
– i verbi essere, stare e rimanere. Es: ieri io sono stato a casa tutto il giorno.
– i verbi nascere, vivere, morire, diventare.Es: io sono nato a Roma.
– i verbi piacere, sembrare, succedere.
Es: ieri io sono sembrato scortese perché ero molto stanco.
– i verbi riflessivi e pronominali (es. alzarsi, chiamarsi).
Es: io mi sono alzato alle sette.
Si usa l’ausiliare avere con gli altri verbi.
– Con volere, potere e dovere, l’uso dell’ausiliare essere o avere dipende dal verbo all’infinito che segue.
N.B.:quando usi il pronome prima della forma composta del verbo modale devi usare il verbo ausiliare essere, altrimenti usi avere. Osserva.
Questa mattina ho dovuto comprarmi un nuovo paio di pantaloni.
Questa mattina mi sono dovuto comprare un nuovo paio di pantaloni.
Il passato prossimo irregolare
La Concordanza del participio passato con il soggetto
Se il passato prossimo è costruito con l’ausiliare essere allora il participio passato si accorda con il soggetto in genere e numero e prende le terminazioni –o, -a, -i, -e.
Es.: io sono andato al cinema – io sono andata al cinema
lei è andata al cinema – lui è andato al cinema
noi siamo andati al cinema – noi siamo andate al cinema
In alcuni casi il participio passato non si accorda con il soggetto della frase, ma si accorda con il genere ed il numero dell’oggetto. Ad esempio, con il verbo piacere il participio passato si accorda con il genere ed il numero della cosa che piace.
Es: ti è piaciuta la casa? ti sono piaciuti i mobili della casa?
Ti è piaciuto il salotto della casa? ti sono piaciute le tende della casa?
VEDI ESERCIZI PASSATO PROSSIMO
L’Imperfetto Indicativo
L’imperfetto serve per indicare un’azione passata le cui coordinate (momento di inizio, conclusione ecc.) restano non espresse.
LAVORARE | SAPERE | PARTIRE |
lavor-avo | sap-evo | part-ivo |
lavor-avi | sap-evi | part-ivi |
lavor-ava | sap-eva | part-iva |
lavor-avamo | sap-evamo | part-ivamo |
lavor-avate | sap-evate | part-ivate |
lavor-avano | sap-evano | part-ivano |
Es.: io lavoravo in fabbrica. Io sapevo cucinare la pasta. Io partivo sempre in treno.
L’imperfetto può essere utilizzato per esprimere azioni che non sono state realizzate e sono rimaste un desiderio o un progetto.
Es.: ieri volevo andare al mare, ma non ho potuto.
Qui di seguito presentiamo le coniugazioni irregolari di quattro verbi molto usati.
- B.: con il verbo porre (che significa “mettere”) si possono costruire molti altri verbi diffusi in italiano.
Es.: comporre, disporre, imporre
FARE | DIRE | PORRE | ESSERE | STARE | |
Io | facevo | dicevo | ponevo | ero | stavo |
Tu | facevi | dicevi | ponevi | eri | stavi |
Lui, lei | faceva | diceva | poneva | era | stava |
Noi | facevamo | dicevamo | ponevamo | eravamo | stavamo |
Voi | facevate | dicevate | ponevate | eravate | stavate |
Loro | facevano | dicevano | ponevano | erano | stavano |
Es.: loro stavano facendo i compiti quando io sono entrato nella stanza.
Quando usare l’imperfetto e quando usare il passato prossimo
Si usa l’imperfetto per indicare un’azione in atto nel passato e non conclusa.
Es.: alle otto di sera guardavo ancora la televisione.
Si usa il passato prossimo per indicare un’azione in atto nel passato e conclusa
Es.: ho guardato la televisione fino alle otto di sera
due azioni svolte nel passato in successione.
Es.: prima ho studiato e poi sono uscito con gli amici.
Si usa l’imperfetto per indicare due azioni svolte nel passato e contemporanee
Es.: mentre lavoravo, ascoltavo musica.
azioni abituali del passato
Es.: Da bambino andavo in vacanza al mare.
Si usa contemporaneamente l’imperfetto e il passato prossimo per indicare due azioni passate, una delle quali (espressa al passato prossimo) è accaduta mentre l’altra (espressa all’imperfetto) era in svolgimento.
Es.: mentre studiavo, è arrivato un mio amico.
VEDI ESERCIZI PASSATO PROSSIMO E IMPERFETTO
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Il trapassato prossimo
Il trapassato prossimo si usa per parlare di un’azione passata rispetto ad altri fatti già passati. Es: ieri ero stanco perché avevo lavorato molto.
Il trapassato prossimo si forma con la forma al participio passato del verbo più gli ausiliari essere o avere coniugati all’imperfetto.
N.B.: la scelta tra l’uso dell’ausiliare essere o avere è la stessa che si deve fare per le forme verbali al passato prossimo.
VEDI ESERCIZI TRAPASSATO PROSSIMO
Il Passato Remoto
Il passato remoto indica un’ azione accaduta molto tempo fa,completamente finita. La formazione di questo tempo è diversa da verbo a verbo, poiché la radice è generalmente diversa da quella del presente.
Es. Non ebbi nessun timore quando le dissi che l’amavo.
LAVORARE | CREDERE | PARTIRE |
lavor-ai | cred-ei | part-ii |
lavor-asti | cred –esti | part-isti |
lavor-ò | cred –è/ette | part-ì |
lavor-ammo | cred –emmo | part-immo |
lavor-aste | cred –este | part-iste |
lavor-arono | cred –erono | part-irono |
Passato Remoto dei verbi essere e avere.
Essere | Avere |
Io fui Tu fosti Lui/Lei fu Noi fummo Voi foste Loro furono | Io ebbi Tu avesti Lui/Lei ebbe Noi avemmo Voi aveste Loro ebbero |
Alcune forme irregolari
- Cadere – caddi, cadesti, cadde, cademmo, cadeste, caddero.
- Chiedere – chiesi, chiedesti, chiese, chiedemmo, chiedeste …
- Dare – diedi (detti), desti, diede, demmo, deste, diedero.
- Dire – dissi, dicesti, disse, dicemmo, diceste, dissero.
- Dovere – dovei (dovetti), dovesti, dové (dovette), …dovettero.
- Fare – feci, facesti, fece, facemmo, faceste, fecero.
- Mettere – misi, mettesti, mise, mettemmo, metteste, misero.
- Nascere – nacqui, nascesti, nacque, nascemmo, nacquero.
- Parire – parvi, paresti, parve, paremmo, pareste, parvero.
- Sapere – seppi, sapesti, seppe, sapemmo, sapeste, seppero.
- Scendere – scesi, scendesti, scese, scendemmo,…
VEDI ESERCIZI PASSATO REMOTO
Italian as a second language: Complete Italian Grammar
Il Futuro semplice
Indica un’azione che deve ancora accadere o una supposizione o ipotesi.
Es. Fra due mesi finiranno le lezioni. Es.
Chi sarà più forte tra Hulk e Gozzilla?
LAVORARE | CREDERE | PARTIRE |
lavor-erò | cred-erò | part-irò |
lavor-erai | cred –erai | part-irai |
lavor-erà | cred –erà | part-irà |
lavor-eremo | cred –eremo | part-iremo |
lavor-erete | cred –erete | part-irete |
lavor-eranno | cred –eranno | part-iranno |
N.B.: Il futuro può essere sostituito dal presente indicativo.
Es.: domani piove.
Ma non quando ha valore di supposizione o ipotesi.
Il futuro dei verbi essere e avere
I verbi essere e avere sono verbi che hanno il futuro irregolare.
ESSERE | AVERE | |
io | sarò | avrò |
tu | sarai | avrai |
lui, lei | sarà | avrà |
noi | saremo | avremo |
voi | sarete | avrete |
loro | saranno | avranno |
Es.: io sarò al cinema alle otto di questa sera.
Es.: noi avremo poco tempo per andare a fare la spesa.
Verbi irregolari al futuro
Dare | Fare | Dire | Stare |
Io darò Tu darai Lui/Lei darà Noi daremo Voi darete Loro daranno | Io farò Tu farai Lui/Lei farà Noi faremo Voi farete Loro faranno | Io dirò Tu dirai Lui/Lei dirà Noi diremo Voi direte Loro diranno | Io starò Tu starai Lui/Lei starà Noi staremo Voi starete Loro staranno |
Potere | Dovere | Andare | Vedere |
Io potrò Tu potrai Lui/Lei potrà Noi potremo Voi potrete Loro potranno | Io dovrò Tu dovrai Lui/Lei dovrà Noi dovremo Voi dovrete Loro dovranno | Io andrò Tu andrai Lui/Lei andrà Noi andremo Voi andrete Loro andranno | Io vedrò Tu vedrai Lui/Lei vedrà Noi vedremo Voi vedrete Loro vedranno |
Vivere | Sapere | Vivere | Bere |
Io vivrò Tu vivrai Lui/Lei vivrà Noi vivremo Voi vivrete Loro vivranno | Io saprò Tu saprai Lui/Lei saprà Noi sapremo Voi saprete Loro sapranno | Io vivrò Tu vivrai Lui/Lei vivrà Noi vivremo Voi vivrete Loro vivranno | Io berrò Tu berrai Lui/Lei berrà Noi berremo Voi berrete Loro berranno |
Volere | Venire | Rimanere | Vivere |
Io vorrò Tu vorrai Lui/Lei vorrà Noi vorremo Voi vorrete Loro vorranno | Io verrò Tu verrai Lui/Lei verrà Noi verremo Voi verrete Loro verranno | Io rimarrò Tu rimarrai Lui/Lei rimarrà Noi rimarremo Voi rimarrete Loro rimarranno | Io vivrò Tu vivrai Lui/Lei vivrà Noi vivremo Voi vivrete Loro vivranno |
VEDI ESERCIZI INDICATIVO FUTURO SEMPLICE
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Il Fututo anteriore
Il futuro anteriore indica fatti già compiuti che si svolgono nel futuro, prima del tempo del verbo principale (che solitamente è al futuro semplice) e indica supposizioni o esprime incertezza su azioni avvenute nel passato o nel futuro.
Si forma: Futuro semplice degli ausiliari essere o avere + Participio Passato del verbo scelto.
La scelta dell’ausiliare è la stessa del passato prossimo.
Es. Quando sarò diventato grande farò il poliziotto.
Marco non è in ufficio, sarà malato.
VEDI ESERCIZI FUTURO ANTERIORE
Il Condizionale Semplice
Il modo condizionale serve per:
Esprimere un desiderio
Es: mi piacerebbe tanto andare al cinema.
Chiedere qualcosa in modo gentile
Es: mi scusi, aprirebbe la finestra?
Dare consigli
Es: io ti consiglierei di vedere questo film perché è molto bello.
LAVORARE | CREDERE | PARTIRE |
lavor-erei | cred- erei | part-irei |
lavor- erei | cred – erei | part-iresti |
lavor- erebbe | cred – erebbe | part-irebbe |
lavor-eremmo | cred – eremmo | part-iremmo |
lavor-ereste | cred – ereste | part-ireste |
lavor-erebbero | cred – erebbero | part-irebbero |
Verbi irregolari al condizionale
andare -> andrei, andresti… |
avere -> avrei, avresti… |
bere -> berrei, berresti… |
dare -> darei, daresti… |
dire -> direi, diresti… |
dovere -> dovrei, dovresti… |
essere -> sarei, saresti… |
fare -> farei, faresti… |
potere -> potrei, potresti… |
rimanere -> rimarrei, rimarresti… |
sapere -> saprei, sapresti… |
stare -> starei, staresti… |
tenere -> terrei, terresti… |
venire -> verrei, verresti… |
vivere -> vivrei, vivresti… |
volere -> vorrei, vorresti… |
VEDI ESERCIZI CONDIZIONALE PRESENTE
Il Condizionale Composto
Il condizionale composto si forma con: ausiliare avere/essere al condizionale presente + participio passato. Si usa:
- per indicare un fatto o un’azione non avvenuta:
Ieri sarei andata/o a lezione, ma non sono stata/o bene
- per esprimere un’opinione incerta:
Secondo i giornali, i poliziotti avrebbero arrestato il ladro.
VEDI ESERCIZI CONDIZIONALE PASSATO
Forme verbali al passivo
Quando vogliamo mettere in risalto l’elemento che subisce l’azione possiamo usare la forma passiva.Es.: il corso di italiano è seguito da molti studenti.
Per fare la forma passiva dei verbi si usa l’ausiliare essere (coniugato nel modo, tempo e persona della corrispondente forma attiva) con il participio passato del verbo.
Es.: Carlo mangia gli spaghetti → gli spaghetti sono mangiati da Carlo.
In alcuni casi l’ausiliare essere può essere sostituito dal verbo venire.
Es.: il gelato è mangiato da tutti → il gelato viene mangiato da tutti.
N.B.: l’uso della forma passiva è obbligatorio quando non viene indicato chi fa o chi ha fatto l’azione. Es.: il cantante è stato applaudito per molto tempo.
VEDI ESERCIZI FORMA PASSIVA
Il Congiuntivo
Il congiuntivo si usa soprattutto in questi casi:
-dopo i verbi che esprimono opinioni, pensieri o sentimenti, come per esempio pensare, credere, ritenere, aver la sensazione, ecc..
-nel periodo ipotetico.
-Con alcune congiunzioni (sebbene, malgrado, benchè, purchè, a meno che, senza che, prima che, a patto che, a condizione che…)
-Con le frasi comparative
-Con gli indefiniti (qualcuno, nessuno, …)
-Con i verbi trovare, cercare,…
La formazione di questo modo è estremamente variabile, poiché ogni verbo ha una radice propria.
VEDI ESERCIZI USO CONGIUNTIVO
Il congiuntivo Presente
LAVORARE | CREDERE | PARTIRE |
lavor-i | cred-a | part-a |
lavor-i | cred –a | part-a |
lavor-i | cred –a | part-a |
lavor-iamo | cred –iamo | part-iamo |
lavor-iate | cred –iate | part-iate |
lavor-ino | cred –ano | part-ano |
VEDI ESERCIZI CONGIUNTIVO PRESENTE
Il Congiuntivo passato
Si forma con il congiuntivo presente dell’ausiliare essere o avere + il participio passato del verbo.
ESSERE | AVERE |
sia | abbia |
sia | abbia |
sia | abbia |
siamo | abbiamo |
siate | abbiate |
siano | abbiano |
VEDI ESERCIZI CONGIUNTIVO PASSATO
Il Congiuntivo Imperfetto
LAVORARE | CREDERE | PARTIRE |
lavor-assi | cred-essi | part-issi |
lavor-assi | cred –essi | part-issi |
lavor-asse | cred –esse | part-isse |
lavor-assimo | cred –essimo | part-issimo |
lavor-aste | cred –este | part-iste |
lavor-assero | cred –essero | part-issero |
VEDI ESERCIZI CONGIUNTIVO IMPERFETTO
Il Congiuntivo Trapassato
Si forma con il congiuntivo imperfetto dell’ausiliare essere o avere + il participio passato del verbo.
ESSERE | AVERE |
fossi | avessi |
fossi | avessi |
fosse | avesse |
fossimo | avessimo |
foste | aveste |
fossero | avessero |
VEDI ESERCIZI CONGIUNTIVO TRAPASSATO
La Concordanza dei Tempi
Per scegliere il tempo e il modo giusto nella frase secondaria dobbiamo tener conto di:
-il tempo del verbo nella frase principale;
-il rapporto temporale tra la frase principale e quella secondaria;
-se il verbo della frase principale regge l’indicativo o il congiuntivo.
Presente nella frase principale. Tempi possibili nella secondaria: presente o imperativo – azione contemporanea, futuro o presente – azione posteriore, passato o imperfetto – azione anteriore ).
Frase principale | Frase secondaria indicativo | Rapporto temporale con la principale |
Sono sicuro | che è stato un errore | Anteriore alla principale: passato prossimo. |
che hai ragione tu | Contemporanea alla principale: presente. | |
che troverà un lavoro | Posteriore alla principale: futuro semplice. | |
Frase secondaria congiuntivo | ||
Credo | che sia stato un errore | Anteriore alla principale: congiuntivo passato. |
che abbia ragione tu | Contemporanea alla principale: congiuntivo presente. | |
che troverà/trovi un lavoro | Posteriore alla principale: congiuntivo presente/futuro semplice |
Passato nella frase principale. Tempi possibili nella secondaria: imperfetto – azione contemporanea, imperefetto o condizionale passato – azione posteriore, trapassato – azione anteriore).
Frase principale | Frase secondaria indicativo | Rapporto temporale con la principale |
Ero sicuro | che era stato un errore | Anteriore alla principale: trapassato prossimo |
che avevi ragione tu | Contemporanea alla principale: imperfetto | |
che avrebbe trovato un lavoro | Posteriore alla principale: condizionale composto | |
Frase secondaria congiuntivo | ||
Credevo | che fosse stato un errore | Anteriore alla principale: congiuntivo trapassato |
che avessi ragione tu | Contemporanea alla principale: congiuntivo imperfetto | |
che avrebbe trovato un lavoro | Posteriore alla principale: condizionale composto (congiuntivo imperfetto) |
VEDI ESERCIZI CONCORDANZA DEI TEMPI
Il periodo ipotetico
Il periodo ipotetico serve per esprimere la condizione da cui dipende o potrebbe dipendere ciò che viene espresso nella frase reggente. Il periodo ipotetico viene generalmente introdotto dalla parola se.
Es.: se gli affitti fossero meno cari, cambierei casa volentieri.
Esistono tre tipi di periodo ipotetico, formato da due proposizioni:
della realtà Indicativo + Indicativo
Es.: Se fa bel tempo vado a correre.
della possibilità Condizionale Presente + Congiuntivo Imperfetto
Es.: Se facesse bel tempo, andrei a correre.
della irrealtà ne esistono due casi:
a) Congiuntivo Trapassato + Condizionale Presente
Se avessimo caramelle, gliele darei ai bambini.
b)Congiuntivo Trapassato + Condizionale Passato
Se avessi vinto un milione di euro, mi sarei ritirata a vita privata.
VEDI ESERCIZI PERIODO IPOTETICO
Dal discorso diretto al discorso indiretto
Il discorso diretto è la riproduzione fedele (o che si vuole presentare come fedele) di quel che è, è stato o sarà detto da noi o da altre persone.
Es.: Pietro disse all’improvviso: “Vado via”.
Il discorso indiretto riferisce il pensiero o le parole di una persona (o le nostre) attraverso il racconto fatto da un narratore.
Es.: Pietro disse all’improvviso che voleva andare via.
Per passare dal discorso diretto al discorso indiretto si devono eseguire delle trasformazioni di tempo, e qualche volta di modo, della la forma verbale. Nella trasformazione dal discorso diretto al discorso indiretto può essere necessario fare delle trasformazioni anche dei pronomi personali, degli aggettivi possessivi e dimostrativi, degli avverbi ecc.
Quando il verbo è al presente, la seconda frase non cambia.
Mario dice: “Sta per piovere”
Mario dice che sta per piovere.
Se la frase principale è ad un tempo passato (imperfetto, passato remoto, trapassato, il più delle volte passato prossimo), i tempi andranno adattati in questo modo:
Forme verbali
presente → imperfetto
Luigi disse: “Mario lavora troppo”- Luigi disse che Mario lavorava troppo
passato prossimo → trapassato prossimo
Luigi disse: “Mario ha lavorato troppo”- Luigi disse che Mario aveva lavorato troppo”
futuro → condizionale passato
Luigi disse: “Mario lavorerà troppo” – Luigi disse che Mario avrebbe lavorato troppo
condizionale presente → condizionale passato
Luigi disse: “Mario vorrebbe lavorare” – Luigi disse che Mario avrebbe voluto lavorare
imperfetto → imperfetto
Luigi disse: “Mario voleva lavorare ma non poteva” – Luigi disse che Mario voleva lavorare ma non poteva
imperativo → infinito combinato a di
Luigi disse a Mario: “Lavora!” – Luigi disse a Mario di lavorare
VEDI ESERCIZI DISCORSO DIRETTO E INDIRETTO
L’avverbio
Gli avverbi in –mente
La maggioranza degli avverbi si forma aggiungendo il suffisso –mente a:
la forma femminile degli aggettivi
Es.: vera – veramente, certa – certamente
l’unica forma singolare degli aggettivi in –e.
Es. : grande – grandemente, forte – fortemente
N.B.: se l’ultima sillaba dell’aggettivo contiene una l o una r, la e cade e abbiamo ad esempio: facile – facilmente, anteriore – anteriormente.
Gli Avverbi di Tempo
Gli avverbi di tempo servono per indicare il tempo di svolgimento di un’azione.
L’altro ieri ← ieri ← OGGI → domani → dopodomani
Per indicare azioni molto lontane nel passato puoi usare l’espressione: … giorni fa.
Es.: tre giorni fa ho preso il treno
Altri avverbi di tempo molto utilizzati sono:
Ora: si usa per indicare principalmente un’azione che si svolge nel tempo presente. Es.: che cosa fai ora?
Mai: si usa per indicare un evento che non si svolge in nessun tempo.
Es.: lui non è mai venuto a cena a casa mia.
Ancora: indica la continuità di un’azione.
Es.: ancora non ho finto di mangiare la pasta.
Spesso: si usa per indicare un evento che si ripete in modo abbastanza frequente.
Es.: io vado spesso in vacanza in montagna.
Sempre: si usa per indicare un’azione che si svolge in maniera continuata e senza fine.Es.: io abito sempre a Roma.
Gli Avverbi Interrogativi
Gli avverbi interrogativi si usano, come i pronomi e gli aggettivi interrogativi, per formulare domande:
come ? come mai? di dove ? dove ? perché ? quando ? quanto ?
Quando le domande sono introdotte da avverbi interrogativi, il soggetto segue il verbo.
Di dove sono i tuoi cugini?
Soltanto con perché e come mai il soggetto può precedere il verbo, per conferire enfasi alla domanda:
Perché quel bambino piange? Perché piange quel bambino?
VEDI ESERCIZI AVVERBI
Le preposizioni
Le Preposizioni Semplici
Le preposizioni semplici servono per collegare le varie componenti della frase:
la casa di Mario è bella
io torno a casa
io vengo da Roma
noi facciamo una gita in campagna
io mangio una gelato con la panna
io dormo su questo letto
il treno per Milano è in ritardo
questa è una cena fra amici
io ascolto un dialogo tra due persone
Le Preposizioni Articolate
Quando una preposizione semplice (a, di,da, in, su) incontra una articolo determinativo (il, lo, la, l’, i, gli e le) nasce una nuova forma detta preposizione articolata.
ARTICOLI | ||||||
PREPOSIZIONI | SINGOLARI | PLURALI | ||||
IL | LO | LA (L’) | I | GLI | LE | |
A | al | allo (all’) | alla (all’) | ai | agli | alle |
DI | del | dello (dell’) | della (dell’) | dei | degli | delle |
DA | dal | dallo (dall’) | dalla (dall’) | dai | dagli | dalle |
IN | nel | nello (nell’) | nella (nell’) | nei | negli | nelle |
SU | sul | sullo (sull’) | sulla (sull’) | sui | sugli | sulle |
N.B.: le preposizioni semplici fra e per non hanno la forma articolata.
La preposizione con può formare in maniera facoltativa le preposizioni articolate coi (oppure con i), col (oppure con il), cogli (oppure con gli) e colle (oppure con le).
VEDI ESERCIZI PREPOSIZIONI
L’aggettivo
Gli Aggettivi Interrogativi
Precedono sempre il nome e concordano con esso in genere e in numero, fatta eccezione perche, che è invariabile.
Devono essere ripetuti di fronte ad ogni nome:
- che, invariabile, ed equivalente a quale: è molto frequente nel parlato
Che scuola fai?
2- quale (plur. quali), nella lingua scritta si preferisce a che. Davanti alle forme è, era ed erano diviene qual.
Quale gonna preferisci? Quella rossa o quella bianca?
Qual è il tuo appartamento?
quale è usato per distinguere tra un gruppo specifico di persone, oggetti o concetti, che è usato per specificare un tipo o una categoria di cose o persone
Quale proposta preferisci? Che macchina vuoi comprare?
3- quanto/a (plur. quanti/e). Variabile: Quanta acqua bevi al giorno?
VEDI ESERCIZI AGGETTIVI INTERROGATIVI
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L’Aggettivo Qualificativo
Un aggettivo che esprime una qualità particolare (l’aspetto, il colore, la forma, la grandezza ecc.) del nome a cui si riferisce appartiene alla categoria degli aggettivi qualificativi.
singolare | esempio | plurale | esempio | |
maschile | Buon-o | il pane è buono | buon-i | i bambini sono buoni. |
femminile | Buon-a | la pizza è buona. | buon-e | le bambine sono buone. |
maschile | Facil-e | questo lavoro è facile. | facil-i | Questi lavori sono facili. |
femminile |
La Posizione dell’Aggettivo
L’aggettivo qualificativo si colloca di norma immediatamente vicino al nome a cui si riferisce. La posizione più naturale di un aggettivo qualificativo è subito dopo il nome a cui si riferisce.
Es.: lei è una ragazza con gli occhi neri.
In alcuni casi il cambiamento di posizione di un aggettivo può comportare il suo cambiamento di significato.
Prima del nome hanno una funzione descrittiva.
Es. Ho fatto un breve viaggio
Dopo il nome hanno una funzione restrittiva e distintiva.
Es. Ho fatto un viaggio breve, non lungo.
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Gli Aggettivi Numerali
Qui di seguito presentiamo la lista degli aggettivi numerali dei numeri da 1 a 20.
Per formare l’aggettivo numerale dal numero 11 in poi devi utilizzare il suffisso –esimo.
N.B.: il numerale perde la vocale davanti al suffisso –esimo. Es.: ventuno – ventunesimo.I numeri composti con il tre non perdono la vocale.
Es.: ventitre – ventitreesimo
cardinali | ordinali | cardinali | ordinali |
1 uno | primo | 11 undici | undicesimo |
2 due | secondo | 12 dodici | dodicesimo |
3 tre | terzo | 13 tredici | tredicesimo |
4 quattro | quarto | 14 quattordici | quattordicesimo |
5 cinque | quinto | 15 quindici | quindicesimo |
6 sei | sesto | 16 sedici | sedicesimo |
7 sette | settimo | 17 diciassette | diciassettesimo |
8 otto | ottavo | 18 diciotto | diciottesimo |
9 nove | nono | 19 diciannove | diciannovesimo |
10 dieci | decimo | 20 venti | ventesimo |
Questi aggettivi si usano generalmente prima del nome a cui si riferiscono.
Es.: il primo amore.
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I Gradi degli Aggettivi
Comparativi
Il grado comparativo di un aggettivo serve a mettere in relazione due termini, secondo l’intensità di una qualità posseduta da entrambi, nella stessa misura
Es.: Maria è bella come Flavia.
Oppure in misura diversa
Es.: Maria è meno bella di Flavia – Maria è più bella di Flavia.
Comparativo di maggioranza e di minoranza
Il comparativo di maggioranza si forma aggiungendo l’avverbio più all’aggettivo.
Il comparativo di minoranza si forma aggiungendo l’avverbio meno all’aggettivo.
Il secondo termine di paragone può essere introdotto utilizzando di, del, dell’, della o che. Es.: Giovanni è meno bello di Carlo.
Questo quaderno è più costoso del mio.
Questo regalo è più costoso che utile.
Comparativo di uguaglianza
Il secondo termine di paragone è introdotto da quanto o come.
Es.: Giovanni è bravo quanto te.
Giovanni è bravo come te.
N.B.: quando si mettono a confronto due qualità dello stesso oggetto devi introdurre il primo termine di paragone con tanto o con così.
Es.: questa camicia è tanto comoda quanto bella.
Il superlativo relativo
Il grado superlativo relativo di un aggettivo serve per esprimere il massimo livello possibile di intensificazione della qualità posseduta, in relazione ad altre grandezze, persone, cose. Nel superlativo relativo troviamo più e meno per indicare la modificazione dell’aggettivo, preceduti dall’articolo determinativo.
Es.: Mario è il più bello.
Quando il secondo termine di paragone è espresso, è introdotto da di o, più raramente, da fra e tra.
Es.: Mario è il più bello di tutti.
Superlativo assoluto
Il superlativo assoluto serve per esprimere il massimo grado di intensificazione della qualità posseduta da qualcuno, qualcosa o da un concetto.
Il superlativo assoluto si forma aggiungendo il suffisso –issimo all’aggettivo.
Es.: bello – bellissimo
N.B.: Gli aggettivi che hanno un significato molto preciso che non può essere modificato intensivamente hanno solo il grado positivo. Ad esempio: immortale, quadrato, chimico, marmoreo.
L’aggettivo può anche essere preceduto da un avverbio di quantità (soprattutto molto e assai).
Es.: lui è molto bello (= bellissimo).
L’aggettivo può essere ripetuto.
Es.: ho sentito un grido forte forte (= fortissimo).
Comparativi e superlativi irregolari
Alcuni aggettivi formano il grado comparativo e superlativo in modo irregolare.
COMPARATIVODI MAGGIORANZA | SUPERLATIVORELATIVO | SUPERLATIVO ASSOLUTO | |
buono | Più buono -migliore | Il più buono -il migliore | Buonissimo – ottimo |
cattivo | Più cattivo -peggiore | Il più cattivo – il peggiore | Cattivissimo -pessimo |
grande | Più grande -maggiore | Il più grande -il maggiore | Grandissimo -massimo |
piccolo | Più piccolo -minore | Il più piccolo -il minore | Piccolissimo -minimo |
molto | più | il più | Moltissimo – il più |
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Gli Aggettivi Dimostrativi
Questo e quello servono per indicare qualcuno o qualcosa. Quando qualcuno o qualcosa sono vicini devi usare questo.
Quando qualcuno o qualcosa sono lontani devi usare quello.
Es.: questa pianta è bella. Oppure quella casa in fondo alla strada è bianca.
Quello quando è usato come aggettivo cambia la forma seguendo lo schema dell’articolo determinativo:
il | quel | questo |
lo | quello | questo |
l’ | quell’ | questo |
la | quella | questa |
l’ | quell’ | questa |
i | quei | questi |
gli | quegli | questi |
le | quelle | queste |
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Gli aggettivi possessivi
SINGOLARE | PLURALE | ||
MASCHILE | FEMMINILE | MASCHILE | FEMMINILE |
mio | mia | miei | mie |
tuo | tua | tuoi | tue |
suo, Suo | sua, Sua | suoi, Suoi | sue, Sue |
nostro | nostra | nostri | nostre |
vostro | vostra | vostri | vostre |
loro | loro | loro | loro |
Es. Questo è il cane di Roberto. È il suo cane.
N.B. l’aggettivo possessivo è sempre preceduto dall’articolo determinativo, eccetto con i nomi di parentela al singolare (fatta eccezzione per “loro”) Es. Mio padre (ma il loro padre).
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